giovedì 10 luglio 2008

22 La Fiat va dove vuole lei

L'applicazione di questo paradigma ad un sistema organizzativo (ad esempio un'azienda) ci dice che questi sistemi complessi sono costituzionalmente fuori dal controllo degli organi che apparentemente sono posti ai loro vertici per controllarli. Questo spiega dubbi che già avevamo ma che non riuscivamo a codificare, ad accettare.Per ogni Fiat c'è un Romiti, un Marchionne. Ma la Fiat va in buona parte dove vuole lei (e questo si nota specialmente nel lungo periodo), è un soggetto fortemente inerziale rispetto alla volontà di Romiti. La variabile dei ruoli di leadership non conta, non pesa. O, meglio, pesa in modo molto diverso dalla razionalità assoluta presupposta dalla maggior parte delle scuole di management, che tratteggiano situazioni in cui i dirigenti d'azienda analizzano scenari, decidono razionalmente sulla base di valutazioni costi/benefici, pianificano il futuro definendo modi, mezzi e tempi dell'evoluzione aziendale. noi sappiamo che non è così. Che la razionalità delle scelte, delle pianificazioni e dei controlli altro non è che un'illusionismo metodologico, una necessaria ipocrisia. Al contrario, i ruoli di leadership aziendali assomigliano molto di più a ruoli politici, che non governano nulla, che non decidono nulla, ma che servono a catalizzare il governo e le scelte collettive, che sono tutte spinte viscerali, provenienti dal basso

martedì 8 luglio 2008

21 Il crepuscolo della leadership

L'altro aspetto importante di questo slittamento epistemologico è il fatto che gli esseri collettivi si comportano in modo cibernetico senza che nessuna delle loro componenti abbia un decisivo ruolo di comando, di leadership. L'alveare elabora le informazioni provenienti dalle danze delle api esploratrici, ma la decisione è presa progressivamente in modo collettivo, potremmo dire "democratico" o per maggioranza. Quando lo sciame parte, prende la Regina, che segue del tutto inconsciamente. La stessa Regina non è tale per genetica o per altri motivi, ma "altro non è che una contadinella, sorella di sangue della stessa ape infermiera istruita (da chi?) a scegliere la sua larva, una larva ordinaria, e ad allevarla secondo una dieta di pappa reale capace di trasformare Cenerentola nella regina. Per quale strano fato viene scelta la larva che sarà una principessa? E chi sceglie colei che sceglie?" A queste domande non c'è risposta, ma non perché non l'abbiamo ancora trovata (prospettiva del moderno e della "bonifica") ma perché non c'è fato, non c'è logica razionale, non c'è chi sceglie, almeno al livello delle api: è l'alveare stesso in senso collettivo (e inconsapevole a livello individuale) che sceglie