sabato 7 giugno 2008

19 Fuori controllo

Un sistema complesso è tale anche nelle nostre intuizioni quotidiane, spesso perché ci testimonia un certo livello di caos che non riusciamo a dirimere, a ridurre a qualcosa di più semplice e quindi di razionale per i nostri schemi di lettura di esseri umani; l’irriducibile componente del caos, del caso, del disordine è un altro dei punti che l’epistemologia della complessità accetta e valorizza; il caso è divenuto nella scienza contemporanea una dichiarazione di irriducibilità algoritmica.
I sistemi complessi devono essere almeno parzialmente “fuori controllo”, per poter essere intelligenti.
Quella del controllo, infatti, è una delle forme del mito di assolutezza che ha governato il moderno. Uno degli scenari epistemologici del postmoderno è quello della perdita del controllo nei sistemi complessi.
Il moderno credeva fermamente che fosse possibile controllare sistemi economici, sociali, politici. Nel ventesimo secolo eventi storici sconvolgenti ci hanno oramai convinto che i principali sistemi che concretamente interpretano il concetto di complesso (l'economia, la politica, la società, i mass media, Internet) sono più spesso fuori che dentro al controllo dei governi. Anche quando un governo tenta di imporre dei correttivi, essi sembrano interventi tardivi e insufficienti: qualcosa sfugge continuamente e il comportamento collettivo genera continuamente degli imprevisti. Questo per molti costituisce la follia organizzativa dei nostri tempi, la decadenza di una società complessa sull'orlo del collasso.Ma non c'è dubbio che un atteggiamento "pessimista" di fronte a questa realtà è tipico di chi ancora tiene un piede nel moderno. Siamo consapevoli di queste situazioni, ma non riusciamo ad accettarle, a vedervi nulla di positivo

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