domenica 1 giugno 2008

18 Autopoiesi

Quest’ultima idea di autonomia ha molte versioni nelle diverse scienze cognitive, ma probabilmente la sua interpretazione più famosa e interessante è quella del concetto di autopoiesi nel lavoro di due biologi come Humberto Maturana e Francisco Varela, che nei loro studi sui sistemi biologici viventi anche piuttosto semplici notano la presenza di questa fondamentale ricerca di equilibrio tra apertura (eteronomia) e chiusura (autonomia) e la risolvono proponendo il concetto che i dati ambientali sono sostanzialmente vissuti dal sistema come perturbazioni , intrinsecamente non istruttive: “esse possono innescare, ma non determinare il corso della trasformazione” e quindi la risposta intelligente alla sfida ambientale; cosa determina la trasformazione? le caratteristiche strutturali interne del sistema, che ha variabili e processi che si collegano e si influenzano a vicenda in un complesso meccanismo interno che Varela paragona ad una sorta di bricolage; queste interazioni sono attivate dall’ambiente, ma non determinate direttamente da esso; il loro risultato dipende dalle caratteristiche che risiedono “non già nella natura della perturbazione che le ha innescate, ma nella maniera in cui la struttura [interna del sistema] produce delle compensazioni” che sono effetto del suo paesaggio interno; autopoiesi indica proprio questo: un livello minimo necessario di chiusura che permette la risposta autonoma, pur in un sistema che deve essere aperto

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