venerdì 9 gennaio 2009

37 Un cervello inadatto alla complessità


Questo blog ha iniziato parlando di complessità. Poi il filo dei ragionamenti ci ha portato a parlare di quel sistema complesso per eccellenza che è Internet.
Torniamo ora, a inizio 2009, ad occuparci per un poco del tema della complessità in relazione a come funziona il nostro cervello.
Da diversi anni, oramai, il Premio Nobel Herbert Simon ci ha chiarito che la mente umana non è strutturata per costruire visioni complete ed esaustive dei sistemi che osserva, e a maggior ragione di quelli nei quali vive. Difficilmente ci costruiamo una visione d’insieme, anzi possiamo dire che è impossibile. La ragione umana non è uno strumento “per elaborare e prevedere l’equilibrio generale dell’interso sistema mondo, o per cercare un potente modello generale che tenga conto di tutte le variabili”. Essa è piuttosto uno strumento per muoversi in piccole nicchie, per esplorare piccoli pezzi o singoli problemi. E lo fa utilizzando delle “euristiche” che funzionano abbastanza bene, ma che non hanno nulla di scientifico.

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