lunedì 5 maggio 2008

15 Interdisciplinarità

La perdita del punto di vista privilegiato e l'arbitrarietà dei confini dei sistemi sanciscono lo statuto della molteplicità dei punti di vista possibili con i quali si può osservare uno stesso tema: ne deriva il crollo del mito della specializzazione, o meglio l'affiancamento all'esigenza di specializzazione disciplinare dell'esigenza di multidisciplinarietà e interdisciplinarità; il primo grande esperimento multidisciplinare fu probabilmente quello della cibernetica iniziato da Norbert Wiener negli anni Quaranta, che portò attorno a un unico tavolo di discussione informatici, linguisti, psicologi, biologi, matematici; ognuno di loro era un grande specialista della propria disciplina; Wiener, però, era l'unico specialista (o non-specialista) interdisciplinare, in grado cioè di parlare tutti i linguaggi, di fungere da traduttore, da facilitatore della comunicazione. In effetti, già Popper iniziava le sue lezioni sul metodo della ricerca scientifica affermando che "il metodo scientifico non esiste [...] perché le discipline non esistono" (K.R. Popper, Poscritto alla logica della scoperta scientifica, Il Saggiatore, Milano ). E Morin traccia la propria speranza di riuscire, con l'epistemologia della complessità, a "rendere conto delle articolazioni che sono spezzate dai tagli fra discipline [...] In realtà l'aspirazione alla complessità tende alla conoscenza multidimensionale” (E. Morin, citato in Bocchi, Ceruti a cura di, La sfida della complessità, Feltrinelli, Milano ).

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