sabato 29 novembre 2008

33 Piccole speranze

Nel post n. 11 dicevo che il dubbio è l’antidoto contro il totalitarismo. Con più dubbi avremmo avuto meno lager e i gulag, meno inquisizioni e roghi. Ma rimaneva il dubbio sul dubbio, ben rappresentato dal commento ricevuto: il dubbio sarà anche un antidoto, ma distrugge, non costruisce. Tra mille dubbi non si combina più nulla. L’onesto metodologo del dubbio non saprebbe scegliere neanche se andare a destra o sinistra la mattina, appena uscito di casa. Il dubbio può essre paralizzante.
Dopo aver letto “Speranze” di Paolo Rossi (Il Mulino, 2008) posso correggere il tiro. Ciò che vaccina contro i Lager è la decisione di abbandonare la convinzione di essere proprietari della Verità con la V maiuscola. Non di grandi speranze, parla Rossi, ma di miti, dubbiose, ragionevoli speranze. Ma pur sempre tali. Il dubbio, in questa prospettiva, non impedisce la decisione, né scolora l’etica. però la presenta non come assoluta, ma locale, discutibile in senso letterale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non è possibile esercitare il dubbio e mantenere vive la speranze? Io penso di sì. Certo, con troppi dubbi Obama non avrebbe vinto le elezioni.
Carlo